Il cantiere delle donne L'Aquila
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il laboratorio
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Donna, madre, insegnante, cittadina attiva a L’Aquila dove vive. Cresce in una splendida famiglia numerosa, la più grande di dieci fratelli e sorelle: tutto è organizzato, programmato; spazi e tempi da dividere, responsabilità da assumere prestissimo. Il momento storico che Silvia vive negli anni della sua formazione e della sua giovinezza alimenta in lei un grande desiderio di indipendenza e di libertà, intesa come affermazione di sé, del proprio pensiero e della propria identità di donna.
Autonomia, capacità organizzativa e abilità nel pianificare e portare a termine progetti. Capacità che mette in campo anche nella professione di docente in una scuola primaria. Non si separa mai dalla sua agenda, dove scrive, appunta, evidenzia: l’intero anno scolastico è raccontato in quelle pagine. Avere un programma, un percorso ben delineato la rilassa e la pone sempre in una condizione di serenità, permettendole di affrontare qualsiasi situazione.
E’ un’insegnante appassionata e in continua crescita personale e professionale, capace di curare le relazioni e di gestirle in modo diplomatico ma diretto ed onesto. Valori rafforzati dalle esperienze nel sociale e in ambito politico che ha riscoperto in particolare negli anni successivi al sisma del 2009: “pezzi di partecipazione che credevo di avere perso”.
Ore e giorni angoscianti e dolorosi; paura e dolore si mescolano alla frustrazione. Ma solo per poco, solo il tempo necessario a realizzare che L’Aquila va ricostruita subito. Inizia l’impegno per la ricostruzione scolastica con lo scopo di restituire dignità e benessere agli studenti, ai docenti e alla comunità che senza scuola non può conoscere futuro. Silvia si impegna in prima persona, come docente e come cittadina.
Dopo dieci lunghi combattuti anni c’è però spaesamento e rabbia. Ma la capacità di resilienza la porta a voltarsi indietro e a riconoscere comunque esperienze, riconoscimenti, orgoglio e soddisfazione per i risultati ottenuti. Non è solo passato però: l’impegno con la Biblioteca delle Donne, le Donne TerreMutate, il gruppo politico, la commissione Oltre il Musp, parla di un presente attivo e combattivo, di libertà riconquistate e da riconquistare, di passi indietro per fare spazio e di spazi da reinventare.